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Valutazione rischio microclima – Lavorazioni all’aperto

Il colpo di calore nei mesi estivi

 

Il datore di lavoro è tenuto a valutare i rischi, anche ambientali, presenti sui luoghi di lavoro, verificando le condizioni di rischio di “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”.

Nei mesi estivi, per alcune tipologie di lavorazioni tra cui le cave, l’edilizia, i lavori all’aperto sui piazzali, dovrà essere valutato il microclima per prevenire il rischio del colpo di calore.

La Regione Toscana - come anche altre Regioni italiane - ha posto particolare attenzione a questo fenomeno con campagne di comunicazione verso la popolazione in occasione delle ripetute ondate di caldo.

Per valutare correttamente il livello di rischio e adottare le adeguate misure di prevenzione, occorre misurare la temperatura e l’umidità in prossimità del luogo di lavoro. La temperatura dovrà essere misurata all’ombra o comunque utilizzando strumenti idonei a rilevare l’effettiva temperatura ed umidità dell’aria.

Per una prima valutazione è possibile fare riferimento alla Rete Meteo regionale disponibile sul sito www.cfr.toscana.it

Per ricavare il livello di rischio a cui sono esposti i lavoratori, si può fare riferimento a tabelle che mettono in correlazione temperatura ed umidità.

Di seguito riportiamo le tabella elaborate dall’Istituto Nazionale Francese per la ricerca sulla Sicurezza (Heat index) e l’Umidex Index elaborato in Canada

Da 80 a 90 cautela per possibile affaticamento

Da 90 a 104 estrema cautela, possibili crampi muscolari ed esaurimento fisico

Da 105 a 129 rischio possibile colpo di calore

130 e oltre rischio elevato di colpo di calore

Se il lavoratore esposto al rischio opera sotto il sole, l’indice ricavato dovrà essere aumentato di 15.

Umidex Index

L’Umidex Index è l’indice bioclimatico inizialmente usato in Canada.

Cerca di descrivere il disagio fisiologico causato dalla combinazione del caldo e dell’umidità dell’aria.

In maniera semplice può essere ottenuto dal grafico sottostante. Il valore numerico rappresenta una temperatura apparente, “percepita”, che fornisce indicazioni sulla severità di una condizione climatica. Dovrebbe essere utilizzato solo per range di temperature fra 20°C e 55°C.

Il medico competente informerà i lavoratori del rischio e valuterà la propensione individuale tenendo conto anche del quadro di salute generale del lavoratore.

Quindi il Datore di lavoro, l’RSPP e il medico competente individueranno le misure di prevenzione più opportune.

Nella valutazione occorre tenere conto che:

Alcuni comportamenti amplificano il rischio: lavorazioni faticose, assunzione di bevande alcoliche, consumo di pasti abbondanti.

Tra possibili azioni di mitigazione del rischio che andranno comunque correlate e valutate in relazione alle temperature “percepite”, quindi al rischio connesso e alla tipologia di lavoro vi possono essere l’utilizzo di creme solari, indumenti idonei, frequenti turni di riposo in luogo fresco, evitare il lavoro all’aperto nelle ore più calde. 

In caso di temperatura “percepita” superiore a 35° l’INPS accoglie le domande di CIGO presentate dall’azienda;

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti:

Per Livorno: Lucia Ginocchi 0586263023

Per Massa Carrara: Lorenzo Melani 0585846326


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